Disturbo d’ansia generalizzata: sintomi, cause e cure

Disturbo d’ansia generalizzata: sintomi, cause e cure

iArticolo revisionato dalla nostra redazione clinica

pubblicato il 04.11.2024

INDICE

“Leggeva con un’ansia che a stento le permetteva di capire, mentre l’impazienza di sapere ciò che diceva la frase successiva le impediva di cogliere il significato di quella che aveva sotto gli occhi.”
Jane Austen

Se è vero che l’ansia è una reazione automatica di difesa di fronte ad una situazione di pericolo che ci consente di reagire, affrontandola o fuggendo; è anche vero che nei disturbi d’ansia questa funzione protettiva di attivazione dell’organismo perde di senso perché, il più delle volte, non c’è nell’ambiente esterno una situazione di imminente pericolo per la nostra sopravvivenza, o, se c’è, la nostra reazione ad essa è sproporzionata ed eccessiva.

Nel Disturbo d’Ansia Generalizzata o Generalized Anxiety Disorder (GAD) l’ansia eccessiva e incontrollabile (anche detta “worry” o “rimuginio”) riguarda circostanze quotidiane, routinarie, come responsabilità lavorative, questioni economiche, salute dei familiari, disgrazie che potrebbero capitare oppure piccole cose (per es., svolgere le faccende domestiche o far tardi agli appuntamenti).

L’intensità, la durata o la frequenza delle preoccupazioni ansiose sono spesso sproporzionate rispetto alla reale problematicità degli eventi di vita che le scatenano e interferiscono significativamente con il funzionamento quotidiano. Inoltre, nel corso del disturbo, il focus delle preoccupazioni può spostarsi da una situazione ad un’altra.

Il Disturbo d’Ansia Generalizzata (GAD) si sviluppa tipicamente in modo graduale e può presentarsi per la prima volta durante l’infanzia o in adolescenza, sebbene spesso si manifesti intorno ai 30 anni. Il Disturbo d’Ansia Generalizzata (GAD) colpisce circa l’8% della popolazione e le donne ricevono una diagnosi più frequentemente rispetto agli uomini (2:1).

Disturbo da ansia generalizzata i sintomi

La diagnosi di Disturbo d’Ansia Generalizzata (GAD) si basa su criteri specifici delineati nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5 TR), che includono:

  • Ansia e preoccupazione eccessive, relative ad eventi o attività (per es., prestazioni lavorative o scolastiche);
  • Difficoltà nel controllare la preoccupazione, che compromette la capacità di svolgere compiti velocemente e in maniera efficiente, sia in casa che sul posto di lavoro, e di prestare attenzione ad altri stimoli;
  • Irrequietezza, tensione o nervosismo;
  • Facile affaticamento;
  • Difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria;
  • Irritabilità;
  • Tensione muscolare;
  • Alterazioni del sonno (per es., difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, o sonno inquieto e insoddisfacente).

Quindi, ciò che rende “patologica” l’ansia tipica di questo disturbo, distinguendola dalle comuni preoccupazioni della vita quotidiana, è:

  • L’intensità e la quantità di preoccupazioni;
  • Il focus delle preoccupazioni, che spesso riguardano eventi futuri altamente improbabili;
  • La velocità con cui si succedono i pensieri ansiogeni;
  • L’interferenza delle preoccupazioni con la capacità di concentrarsi su altre attività e, quindi, con il funzionamento sociale e lavorativo e in altre aree importanti;
  • La difficoltà a controllare le preoccupazioni, che, occupando una posizione prioritaria nei pensieri, non possono essere messe da parte nemmeno quando si presentano questioni più pressanti;
  • La maggiore durata delle preoccupazioni;
  • L’assenza di “fattori scatenanti” che suscitano le preoccupazioni, che spesso si verificano “di punto in bianco”;
  • Il senso di angoscia, inquietudine e i sintomi fisici che accompagnano le preoccupazioni.

Tra i sintomi fisici più comuni, oltre alla già citata tensione muscolare, possono presentarsi tremori, contratture, scosse, dolenzia o dolori muscolari, sudorazione, nausea, diarrea, reazioni di allarme, sindrome dell’intestino irritabile e cefalee.

I sintomi di iperattivazione vegetativa (per es., aumentato ritmo cardiaco, respiro corto o fame d’aria, vertigini) sono meno probabili che in altri disturbi d’ansia, come il disturbo di panico.

Spesso il Disturbo d’Ansia Generalizzata (GAD) è anche associato a diverse condizioni mediche, comprenderle e conoscerle è fondamentale per una gestione efficace e una pianificazione terapeutica adeguata.

Il GAD è frequentemente associato a malattie cardiovascolari (per es., malattia coronarica e prolasso della valvola mitrale); disturbi endocrini (per es., ipertiroidismo e diabete); disturbi respiratori; disturbi gastrointestinali (per es., sindrome dell’intestino irritabile e malattia ulcerosa peptica); condizioni di dolore cronico (per es., emicrania e artrite reumatoide); disturbi dell’umore (per es., disturbo depressivo maggiore e il disturbo bipolare) e disturbi da uso di sostanze.

Le possibili cause

Le cause esatte del Disturbo d’Ansia Generalizzato (GAD) non sono state completamente comprese, ma probabilmente derivano da una complessa interazione di fattori psicologici, biologici e ambientali.

  • Fattori psicologici: alcuni tratti di personalità, come l’inibizione comportamentale, l’introversione, l’instabilità emotiva, la tendenza a sperimentare emozioni negative, bassi livelli di apertura alle nuove esperienze (dovuti alla tendenza a provare paura verso qualsiasi situazione nuova), una marcata sensibilità all’ansia e l’evitamento del danno, sono stati associati al GAD. Il GAD può essere classificato come l’estremizzazione di una normale disposizione di personalità chiamata “Temperamento Ansioso Generalizzato” (GAT) caratterizzata da un’elevata e costante vigilanza verso potenziali pericoli e minacce esterne. Questo temperamento, se estremo, predispone allo sviluppo di depressione, ai disturbi fobici e all’uso di sostanze, soprattutto alcol e sedativi come le benzodiazepine.
  • Fattori biologici: il GAD ha una componente genetica significativa, con stime di ereditabilità intorno al 32. Anche differenze nella chimica e nella funzione cerebrale potrebbero svolgere un ruolo nello sviluppo del GAD. Ad essere implicate nel disturbo sono le anomalie nei sistemi dei neurotrasmettitori, in particolare della serotonina (5-HT) e dell’acido gamma-aminobutirrico (GABA). La disfunzione di questi sistemi potrebbe contribuire all’aumento dell’ansia e della risposta allo stress. Inoltre, è stata osservata una disfunzionalità nell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) nelle persone con GAD, suggerendo quindi una disregolazione nella fisiologica risposta allo stress.
  • Fattori ambientali: iperprotettività genitoriale, alti livelli di stress, sia derivanti da un evento di vita specifico che da una situazione stressante prolungata, cambiamenti di vita significativi o vere e proprie esperienze traumatiche durante l’infanzia sono tutti fattori che possono aumentare il rischio di sviluppare il GAD.

Le cure e le terapie per il disturbo da ansia generalizzata

La terapia psicologica raccomandata e riconosciuta come il trattamento di prima linea per la cura del Disturbo d’Ansia Generalizzata (GAD) è la Terapia Cognitivo-Comportamentale (TCC) . La TCC per il GAD mira a identificare e modificare i modelli di pensiero e i comportamenti maladattivi associati all’ansia. Più in particolare, la TCC:

  • Fornisce informazioni sul GAD per aumentare la comprensione del disturbo;
  • Utilizzando degli esercizi di ristrutturazione cognitiva, identifica, confuta e sostituisce i modelli di pensiero irrazionali e disfunzionali che mantengono l’ansia (per esempio, analizzando la reale probabilità che si possano verificare gli eventi negativi temuti e potenziando l’uso di stili di pensiero più funzionali, come il problem solving );
  • Tramite l’esposizione graduale agli scenari temuti aiuta a generare tolleranza rispetto alle sensazioni d’ansia e a ridurre le risposte di paura;
  • Insegna tecniche pratiche, sia cognitive che comportamentali, da applicare nel quotidiano per gestire la preoccupazione e l’ansia.

Alla TCC spesso sono affiancate tecniche di mindfulness e sessioni di training autogeno:

  • La mindfulness incoraggia a concentrarsi sul momento presente, sul “qui e ora” delle sensazioni fisiche, emozioni e pensieri, riducendo la tendenza a rimuginare su eventi passati o a preoccuparsi eccessivamente del futuro.
  • Il training autogeno consiste nell’istruire a percepire, con appropriati esercizi, i propri livelli di tensione muscolare e, in un secondo momento, a rilassare progressivamente ogni singolo gruppo muscolare. Il training autogeno spesso è utile nella gestione dei sintomi fisici comunemente associati al GAD (per es., tensione muscolare, contratture, dolenzia o dolori muscolari e cefalee).

Nei casi più gravi, può essere necessario affiancare alla TCC una terapia farmacologica di supporto. I farmaci più comunemente impiegati nel trattamento del Disturbo d’Ansia Generalizzata (GAD) sono le benzodiazepine e gli antidepressivi. Mentre le benzodiazepine, il cui effetto è rapido e marcato, sono utilizzate principalmente per la gestione dei sintomi acuti dell’ansia; gli antidepressivi (principalmente SSRI e SNRI), che agiscono sui circuiti della serotonina e della noradrenalina disregolati nel GAD, risultano efficaci nella cura a lungo termine del disturbo, ma non nel trattamento in acuto (necessitano almeno di 2-3 settimane per osservare dei miglioramenti clinici e non apportano alcun beneficio immediato dopo la loro assunzione).

Altri accorgimenti che possiamo adottare autonomamente per ridurre gli stati d’ansia riguardano il nostro stile di vita: praticare esercizio fisico regolarmente, seguire una dieta ben bilanciata, limitare gli stimolanti come nicotina e caffeina, evitare il consumo di alcolici e dormire circa 7/9 ore a notte sono tutte delle buone abitudini che, se integrate nella nostra routine, possono potenziare il beneficio dei trattamenti tradizionali per il GAD, migliorando il benessere generale e riducendo i sintomi dell’ansia. Anche imparare a dare priorità ai compiti da svolgere, creando delle gerarchie, può ridurre il senso di sopraffazione che contribuisce all’ansia.

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